giovedì 20 gennaio 2011

Retrogusto di disgusto

[quando comincio a pensare che la "gente" non capisca un cazzo è indice che comincio a diventare come coloro che mi disgustano.
Che siano leghisti culturalmente amorfi e umanamente sterili, berlusconiani ignoranti e ipercapitalisti o giustizialisti legulei cambia poco. Cambia, ma poco.
Però soffro della sindrome di Cassandra e so che Berlusconi vincerà le prossime elezioni, che in Veneto continueranno i roghi di libri (quelli burocratici sono peggio di quelli reali che hanno almeno una propria manifesta materialità contro cui scontrarsi e lottare), che tra pochi anni l'Italia collasserà e dovrò prendere i miei figli ed emigrare in Lituania o in Marocco (spero il secondo: preferisco i climi caldi).
Divento intollerante e, odiando l'intolleranza, non posso che odiarmi.
]



[dedicato a chi manda ragazzini a morire in guerre inutili (tautologia: ne esistono di altro tipo?) fregiandosi di rivendicazioni morali e adorando principi etici già obsoleti due millenni fa]
Della dea prostituta servitori,
di stupro violenza morte adoratori,
con le serve della serpe praticanti
riti neri sacrileghi e sacrificanti;
altre belve di vittima bevono il sangue
mentre, tra selve di orrori, cuore langue.


[serrate allitterazioni ermetiche dedicate al continuo e ottuso ricadere negli stessi errori.]
Altre alternative rane strane, serrate
tra serrande e brande di bande sante
che sunto di smunto mondo sono.
Futuro toro scuro che duro muro impuro
impatta e sfatta ché blatta blesa vide
appesa e appena arresa la pena rese le
pese e prese a riprese rincorse in forse
verso il terso che precorse la precocità.


[troppe chiacchiere in questo post. Me ne scuso]

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