martedì 12 aprile 2011

Teatrate

Guardo, ballo

Passi risuonano sul palcoscenico
riverberi ritmici di atti scenici.
Li riconosco, ormai, dai tempi:
secchi e svelti? Anna coi tacchi corti;
trascinati? Mauro, vecchio lupo da palco;
fondi e incerti? Daniele, bravo ma inesperto.
Ed io, che suono fanno i miei?
Passeggio lì sopra, nelle pause,
gustando scenografie minimaliste,
cerco i giusti testi per il copione;
attività inutile: è già stampato.
Magari danzerò un po' quassù,
vecchio goffo orso ballerino.
Almeno così il rimbombo è garantito.


Lei, è lei

E' qui, seduta la mio fianco.
Si parla di eventi quotidiani,
le solite chiacchiere vacue.
Poi sale sul palco e s'accende
come candela che divenga sole;
la guardo e non capisco come
dal banale sorga l'eccellenza;
preso dalla meraviglia la guardo
e finiscono le parole.


Inutile

Luci danzano e mutano mondi:
s'accende un faro, un altro vira
lo sfondo slitta e ruota:
era un appartamento, ora un ufficio.
Loro vi si muovono, precisi,
e vedo il possibile farsi realtà.
Le parole non contano:
lieve punteggiatura scorre via
come polvere sul fiume.

lunedì 11 aprile 2011

Engines of the Death Cow

Mi emerge dentro un kernel panic
fossi alle finestre sarebbe un BSOD,
collasso dei miei frameworks
tra reti in protocolli deprecati:
eccheccazzo, comprimimi!
Zippami, tarbizzami2, crittografami
con doppia chiave a 4096bit;
poi scrivi la chiave su carta morbida
e puliscitici il culo.

Ma prima, attenzione: cancella i log,
cancella file senza possibile undelete,
meglio se prendi un grosso elettromagnete
e me lo piazzi qua in mezzo, sugli hard disk.
Privacy? Chissenefotte!
E' vacua e comoda come un broccolo frattale;
bramo l'oblio, l'equivalenza tra x e non x.
Inglese Java PHP Tedesco Python Globish:
le macchine parleranno meglio di così.
E quando lo capiranno, ci fotteranno.